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Intervista TVLine – 14/08/2016

Rizzoli & Isles: Sasha Alexander ci parla del suo debutto da regista e del bel finale della serie

Di Matt Webb Mitovich

14 agosto 2016, 3:23 PM PDT

Dopo sette stagioni, l’episodio di Rizzoli & Isles di questo lunedì vedrà Sasha Alexander per la prima volta dietro la macchina da presa, come regista della serie drama della TNT.

E non si tratta di un episodio come gli altri, quello che Sasha ha diretto. In “For Richer or Poorer” (in onda lunedì, alle 9/8c) verrà fatta una – è il caso di dire – grande rivelazione, ovvero che la Dr. Maura Isles è stata sposata, anche se per poco, con il ricco Edward Dunn (Kristofer Polaha interprete di Life Unexpected).

TVLine ha chiacchierato con Alexander del suo debutto alla regia, della crescita di Maura e Jane durante i sette anni, di cosa le mancherà di più del cast e del “macabro” arredo scenico che ha portato a casa.

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Era da tempo che cercavi di dirigere o ti è stato proposto durante l’ultima stagione?

Mi sono laureata in produzione cinematografica alla scuola di cinema della USC [Ndt: University of Southern California] e in passato ho realizzato cortometraggi e così via, ma questo passò in secondo piano poiché decisi di concentrarmi sulla recitazione. Fin dalla seconda stagione era mia desiderio dirigere – nel mio contratto vi era proprio scritto “Ehi, voglio fare questo” – e ad ogni stagione trovavano un motivo per non farmelo fare!” [ride]. Si tratta di programmazione, ed è un vera e propria sfida organizzare il tutto, affinché l’episodio [precedente] possa essere “leggero” per consentirti di prepararti. Ciò richiede molto sacrificio e [la showrunner] Jan Nash lo ha reso possibile, ed è stato un grande dono per me.

Aver potuto lavorare con tutti dietro le quinte è stata proprio una esperienza stimolante, che mi ha arricchito e divertito. Questo aspetto della collaborazione è qualcosa che, come attrice, davvero mi mancava. È una collaborazione molto più chiusa e una delle ragioni per le quali ho frequentato la scuola di cinema fu di affinare le mie capacità dietro le quinte.

Non è facile il mondo della TV, perché hai otto giorni di preparazione e otto giorni di riprese; e si procede molto velocemente – non ti è consentito un gran numero di riprese, quindi devi prendere decisioni in fretta.

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È bello che tu abbia potuto dirigere diverse cose. Avete usato una controfigura, vi sono un inseguimento, commedia, romanticismo, una scena con un party…

La scena con il party è stata la mia ripresa “alla Birdman“. Quel giorno avevamo un tempo limitato e sette attori che giravano la scena, e pensai che quella scena dovesse essere più dinamica. Quando devi staccare su questi brevi pezzi di dialogo durante le scene di una festa, ci possono volere ore e ore. Pensai la scena dovesse avere un flusso, così l’ho progettata – assieme al nostro cameraman – in modo tale da poterla girare tutta in una volta.

Quindi da quando la scena si apre con i nostri saluti, è tutta una ripresa consecutiva fino a quando Jane (interpretata da Angie Harmon) e Maura finiscono sul divano. Ora, si tratta di una cosa inusuale nella nostra serie, principalmente perché viene richiesto di coprire ogni aspetto in maniera accurata. Dopo aver fatto il mio edit pensai mi avrebbero detto “No, non funziona”, ma giunti alla fine di quella scena è stato molto emozionante.

Lo era. Lo era.

Sì, tutti ci siamo emozionati. E confermo, ho potuto fare un sacco di cose. E quando inizialmente lessi lo script l’ho trovato davvero emozionante. É stato il meraviglioso [co-executive producer] Ken Hanes a scrivere lo script e lui ama scrivere sui personaggi; quindi sapevo che sarebbe stato un episodio con focus sui personaggi. Fui entusiasta nello scoprire che ci sarebbe stata una scena d’azione e tutte le altre cose, ma alla fine è un episodio molto incentrato sui personaggi. Ho avuto una scena molto bella, a casa, tra Jane e Maura, che inizialmente era di quattro pagine. Alla fine l’abbiamo tagliata, perché da attore mi sembrava troppo lunga. Ne abbiamo fatta una parte in cucina e una parte vicino al caminetto di Maura, mai utilizzato prima in sette anni! E il risultato è stata questa conversazione intima tra due amiche, sugli amori passati.

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É un po’ strano venire a sapere che la tua migliore amica ha un marito del quale non ha mai parlato – e devi in qualche modo spiegare questa insolita situazione – ma devo dire che la spiegazione di Maura convince.

Quando lessi, pensai la stessa cosa, e cioè “Come spieghiamo la situazione senza far sembrare che Maura abbia voluto tenerlo segreto?” Devo dire che mi sembrò un po’ complicata come cosa, ma allo stesso tempo mi fece sorridere, perché mi piace un sacco quando Jane scopre la foto di Maura a Las Vegas, una foto alquanto divertente. Non è proprio da Maura! Ma il modo in cui viene raccontato, in particolare l’atteggiamento di Maura, penso davvero sia soddisfacente. Un’altra scena altrettanto importante per me è quella in cui Maura va a trovare Edward [in ospedale], per me è stato fondamentale che immediatamente venisse trasmessa la sensazione che tra i due vi è stato un legame profondo.

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Ho notato infatti che si tenevano per mano. Vi è questa intimità istantanea, indipendentemente da quanto accaduto in passato.

Sì, e anche quando Maura parla della madre di Edward, che non la approvava, del fatto che Maura non fosse il tipo di donna che desiderasse per il figlio… Edward doveva essere qualcuno che il pubblico potesse davvero percepire come parte del passato di Maura, ma allo stesso tempo doveva essere compreso perché le cose non funzionarono.

In questo stesso episodio veniamo a sapere che a Jane è stato offerto un lavoro a Quantico. Cosa mi dici riguardo la reazione di Jane?

Penso che i nostri autori e produttori e Jan Nash abbiano trattato tutti i personaggi nel modo migliore, fino alla fine, accompagnandoli fino all’ultimo episodio (in onda il 5 settembre). Ritengo proprio che abbiano salutato i nostri personaggi con speranza, amore, amicizia e famiglia… tutte le cose che vorresti vedere accadere loro. Con Jane e il suo nuovo lavoro, così come per Maura, vediamo due donne indipendenti che sono sempre state molto orientate sulla carriera e che ci salutano dopo sette anni senza marito, senza figli. Le vedremo crescere e fare scelte che conducono ad una vita diversa. È molto bello, perché quello che desideri vedere quando ti appassioni ad una serie è proprio questa crescita. Ci salutiamo con la sensazione che tutti rimarranno uniti, sebbene ciascuno prenderà la propria strada.

Questo elemento della crescita ci fa davvero pensare di essere stati spettatori di una parte importante delle vite di questi personaggi.

Sì, e allo stesso tempo continui a pensare che tutti loro rimarranno uniti. Potranno non trovarsi più fisicamente nello stesso posto, ma porteranno con sé i legami che li uniscono. Per me, l’aspetto più gratificante di questa serie è sì, che vi sia l’elemento del poliziesco, ma quello che ti fa continuare a guardare la serie è proprio questo viaggio personale, non solo di Jane e Maura ma di ciascun personaggio. Vediamo la famiglia e gli amici avvicendarsi nella vita, ritrovarsi in situazioni di pericolo, traumatiche, e superarle uscendone sempre più uniti.

L’addio a questa serie, in che modo differisce dall’addio a NCIS, la seconda serie più lunga a cui ai preso parte?

Beh, qui si tratta di sette anni, mentre per NCIS furono due. [Ride] E per NCIS fu una mia scelta, di cambiare. Mi sento molto… contenta del nostro successo. Sono contenta della durata della serie. Siamo stati davvero fortunati ad avere sin dall’inizio un pubblico che è poi rimasto con noi. A differenza di altre serie di lunga programmazione che poi finiscono per annoiarti, credo invece che la nostra stia chiudendo ancora “sulla cresta dell’onda”, dal momento che ci sono ancora storie da raccontare. Da persona creativa, ho sempre guardato con curiosità alla Dr. Isles; è sempre stato un personaggio davvero interessante, divertente da esplorare, e non mi sono mai annoiata. Questo è un pericolo che puoi correre in ogni serie, ti ritrovi davanti ad una sorta di muro e ti ritrovi a “fare salsicce” ogni settimana – e questa è una citazione di Michael Weatherly, mia co-star in NCIS. Lui direbbe “ È il mondo della TV, facciamo salsicce ogni settimana. E il sapore non cambia di molto.” Ma io invece dicevo “Non è questo quello che voglio fare!” [Ride] Desidero interpretare personaggi in costante crescita, pronti ad oltrepassare i limiti. Mi sento quindi molto fortunata ad avere fatto parte di qualcosa che mi ha insegnato molto, e che potevamo girare a Los Angeles… R&I è stata sotto ogni aspetto una esperienza davvero positiva.

Che cosa ti mancherà dei tuoi compagni di set?

Angie che urlerebbe ogni mattina, dopo le prove, “Buongiorno a tutti!” – con la sua gran voce da stadio texana. Penso che mi mancherà. Mi mancherà Jordan [Bridges, interprete di Frankie] che si sofferma su ogni pezzetto di dialogo. Mi mancheranno “i momenti alla Bruce McGill”, essendo lui solito trasformare qualsiasi cosa in un monologo shakespiriano. Mi mancherà la risata di Lorraine Bracco… L’intero cast mi mancherà, poiché da attori possiamo essere tanto bravi solo quanto lo sono le persone con cui recitiamo.

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Hai preso qualcosa dal set?

Ho preso il grande quadro nell’ufficio di Maura, la replica di una vecchia fotografia di cinque donne nel XX secolo mentre fanno un’autopsia. È stato nell’ufficio di Maura sin dall’inizio e per me è proprio rappresentativo di Maura. Non essendo in fatti un dottore e non comprendendo il perché qualcuno voglia lavorare con dei cadaveri, per me si è sempre trattato di capire cosa porti una persona a fare quel tipo di lavoro. Quando [l’ideatrice della serie] Janet Tamaro iniziò a creare l’ufficio di Maura, mi chiamò e chiese il mio parere riguardo alcuni elementi di design. Scelse quella fotografia come elemento rappresentativo del potere delle donne che svolgevano quell’attività centinaia di anni prima di noi, e fui totalmente d’accordo. Ancora non sono certa di dove lo appenderò. [Ride] È un tantino macabro. Ma vi sono molto affezionata.

Per finire, cosa farai ora?

Ho preso la tintarella! [Ride] Ho viaggiato. Mi sono presa una pausa per tutta l’estate, e ora ho intenzione di riprendere la mia strada in piena corsa. Ho un paio di progetti che io stessa ho sviluppato e mi piacerebbe produrre e recitare nel mio stesso show. Sto quindi, come dire, preparando il tutto per una nuova partenza, incontrando persone… Si tratta di trovare qualcosa per la quale sentirsi pronti a farla ogni giorno per tanto tempo. La mia esperienza in Shameless per una paio di stagioni è stata davvero illuminante, nel senso che si tratta di uno show non convenzionale che punta a spingersi oltre i limiti, e questo a me piace. Mi piace lavorare secondo quello stile, come fanno le riprese, e come il contenuto dello show cambi in continuazione. Per me la televisione è un ottimo contesto in cui muoversi, e stiamo vedendo ottimi risultati. Quello di cui sono alla ricerca ora è quella cosa che sia fonte di ispirazione.

 

Traduzione libera

Fonte  Tvline.com