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Hollywood Today Live – 22/08/2016

Sasha è stata ospite del programma tv Hollywood Today Live, in onda sulla rete FOX.

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Prima dell’inizio dell’intervista stavano parlando del fatto che Sasha ha danzato per Debbie [Debbie Allen – attrice, ballerina, regista) e Sasha conferma: dice che Debbie le ha insegnato a ballare quando aveva 12 anni, quando era una teenager, ed era molto emozionata al rivederla oggi (altro ospite dello show). Prosegue dicendo che anche Lucia, 10 anni, ama danzare e che questa estate avevano intenzione di iscriverla all’accademia di danza di Debbie – la migliore in Los Angeles -, ma poi sono partiti per una vacanza dopo la fine delle riprese di R&I.

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Sasha conferma di essere appena ritornata dalle vacanze, sono stati in Spagna. Nel commentare una foto, dice che si trovava a Formentera, isola vicino a Ibiza, splendida meta.

L’intervistatrice prosegue dicendo che forse non tutti sanno che Sofia Loren è la suocera di Sasha, la quale risponde (fantastica!) che oramai pensa proprio che tutti lo sappiano (“I think everyone kind of knows that, now”), suscitando la risata del pubblico.

Quindi si parla della bellezza di Sofia Loren e viene chiesto a Sasha cosa pensano i suoi bimbi del fatto di avere la nonna più sexy che possa esistere. Sasha risponde che per loro si tratta semplicemente della loro Nonna (“That’s their Nonna”) e che magari lo scopriranno, un giorno.

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Parlando di segreti di bellezza di Sofia Loren, Sasha risponde che sicuramente ne ha tanti, ma la verità è che sono i suoi geni, e che lei la chiama “The Family Alien” (l’alieno della famiglia), perchè è come se fosse venuta dal cielo, non assomiglia a nessuno di noi, è semplicemente qualcosa di unico.

L’intervista prosegue parlando di R&I e l’intervistatore – Tanner Thomason – rivela di avere avuto una parte nello show, sorprendendo Sasha che chiede se era stato sul suo tavolo dell’autopsia! (What?! Were you on my autopsy table?!?”) e prosegue dicendo che la vera domanda è “Come è stata l’esperienza sul tavolo dell’autopsia?!”.

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Alla domanda sulla conclusione della serie, Sasha dice che R&I è stata una esperienza molto strana?’ “Strange”, perché è davvero una gran fetta della tua vita. E nel corso della quale lei ha avuto Leonardo, i bambini sono cresciuti…davvero realizzi quanto tempo sia passato.

Sasha racconta che l’ultimo giorno in cui stava girando sul set della sala autopsie, la scena girata era molto emotiva, poi hanno terminato e, improvvisamente, lei è scoppiata in lacrime. Per lei è stato molto commuovente, alla fine si è seduta sul tavolo dell’autopsia per l’ultima volta.

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Viene poi trasmessa una clip dell’episodio in onda questa sera e, a termine, Sasha dice che è davvero molto triste, che scoppierebbe in lacrime di nuovo; dice che impacchetti e metti via tutto, incluso il tuo personaggio, ed è davvero molto toccante.

L’intervista si conclude con una risata, poiché viene detto scherzosamente a Sasha che magari è giunto il tempo di indossare i tacchi alti per ballare e di interpretare qualcosa di più leggero e Sasha risponde, divertita, che chiama Debbie!

Come twittato da Sasha, indossa vestito di RVN e scarpe di Jerome Rousseau.

Qui sul canale YouTube del Team Sasha trovate il video completo dell’intervista.

Sasha su Twitter

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Sasha su Instagram

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What happens when you sit w/ legendary #debbieallen! Thrilled to see this unbelievable force today on @officialhtl & can’t wait to see her musical @freezeframemusical! She taught me how to boogie when I was a teenager. Watch #rizzoliandisles tonight! #TNT. Thanks @lachambrepr #rvn #jeromerousseau shoes @negar_ali_kline

 


Intervista Examiner.com – 06/06/2016

Sasha Alexander ci parla dell’ultima stagione di “Rizzoli & Isles” (Q&A)

6 giugno 2016;  4:17pm MST

Di Greg Archer

Tutti i fan di “Rizzoli & Isles”, in onda sulla TNT, sono pronti ad assaporare la premiere della settima stagione questa sera. La popolare serie drama, che vede protagoniste Angie Harmon e Sasha Alexander, ha destato la nostra attenzione lo scorso anno quando la sesta stagione si è chiusa con dei colpi di arma da fuoco durante il matrimonio si Korsak (Bruce McGill). Siamo quindi pronti a scoprire il destino della neo coppia e dei loro ospiti – e ovviamente chi ha sparato. In ogni caso una delle ragioni principali per sintonizzarsi su questa ormai storica serie è che questa sera inizierà la sua ultima stagione.

Campione di ascolti sin dal principio, “Rizzoli & Isles” è stata seguita sempre da più fan per la sua originale scrittura, nonché per il coraggio e la grazia delle sue due protagoniste. Harmon interpreta un duro poliziotto di Boston (Rizzoli), Alexander un Medico Legale Capo (Isles) – gli appassionati di TV ricorderanno Alexander anche in un ruolo da far girar la testa, la provocante professoressa di Lip in “Shameless” nel 2015.

La serie è risultata essere la Nr. 1 per ascolti tra le serie tv trasmesse via cavo durante l’estate dello scorso anno e non vi è dubbio che quest’anno lascerà il segno, dato che gli autori ci svelano quale sarà il futuro dei protagonisti sia dal punto di vista professionale che personale.

Ho raggiunto Sasha Alexander per saperne di più su questa ultima stagione e sul suo grande affetto per la sua Dr.ssa Maura Isles.

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Siete davvero una gran bella squadra. A cosa pensi ora che siete giunti all’ultima stagione? Cosa ti passa per la testa?

Beh, non riesco a credere che siano passati sette anni. Il cerchio si è chiuso. Ben sette anni. Sono davvero grata che la serie sia potuta durare così tanto. È molto difficile che una serie duri così tanto quanto la nostra. Ha continuato a riscuotere successo e sempre un prodotto ben fatto, il che è una gran cosa. E per me siamo arrivati alla fine rimanendo sempre all’apice del successo. Mi sento alla stesso tempo grata e triste, e comunque anche contenta di voltare pagina.

Quale è stato secondo te il segrete di tale successo?

Abbiamo un cast fantastico e in una serie televisiva il casting è fondamentale. Penso anche che abbiamo una famiglia che le gente sembra proprio amare ogni settimana. E poi si tratta di Jane (Rizzoli) e Maura (Isles). Queste due donne sono proprio un duo dinamico. La loro è sempre stata una collaborazione magica nel senso che stiamo parlando di due opposti. Semplicemente hanno funzionato bene insieme. La gente davvero ama questo legame. Quando è stata l’ultima volta che abbiamo visto una serie dove due donne si sostenevano a vicenda ed erano amiche? E dove entrambe sono indipendenti e forti, e belle o non belle? Questo non è rilevante. Solo il fatto che erano amiche a dispetto di qualsiasi cosa ha fatto appassionare il pubblico.

Che cosa ti è piaciuto di più del tuo personaggio?

Ho amato interpretare la Dr.ssa Maura Isles. Davvero. Con tutta me stessa. Sin da quando feci l’audizione, questo personaggio ha portato tantissima luce nella mia vita. È molto divertente e curiosa ed intelligente. Ho imparato un sacco di vocaboli che non conoscevo. Ora potrei essere di aiuto se qualcuno si trovasse in una situazione critica. Ho imparato molte cose sulla medicina che non conoscevo affatto. Interpretarla è stato davvero divertente. E questo ritengo sia un grande dono, perché in molti casi, indipendentemente da quanto tempo sei in una serie e interpreti uno dei personaggi, il tuo lavoro può diventare noioso. Mi mancherà. Mi manca il suo atteggiamento coraggioso e il suo modo di affrontare la vita, poiché questo mi rimanda alla mia vita di attrice… quando vedo questa donna affrontare qualcosa con quello spirito luminoso e quella curiosità. E mi mancherà questa piccola spinta ad affrontare le cose a quel modo ogni giorno.

Già, hai proprio ragione. Affrontare la vita con spirito positivo e divertimento. A tal proposito cosa hai imparato lavorando assieme ad Angie Harmon?

Beh, conviene lavorare velocemente perché lei va veloce. Memorizza in fretta. Cammina in fretta. E sono più bassa di lei-e ho i tacchi. Quindi un sacco di volte, mi ritrovo a dirle di andare più piano. Ma sai, è una donna forte. Affronta le cose con tutta sé stessa. Ridiamo molto. Quello che mi piace di lei è il suo essere molto flessibile e se in una scena le cose non dovessero andare bene, non la prende troppo seriamente.

Cosa aspettarsi da questa stagione?

Avremo modo di vedere i nostri protagonisti intraprendere delle strade, di vedere quale sarà il loro futuro. Cioè, cosa accadrebbe se la tua risorsa più grande non fosse più così scontata, e cosa significherebbe questo per te, per te come essere umano e ciò che sei? Penso che le ragazze ne abbiano passare molto. Jane (Harmon) si è ritrovata in una sacco di situazioni pericolose e sta affrontando l’impatto che ciò ha avuto sulla sua famiglia e le persone a lei vicino. Quindi penso che giunti a questo punto tutti loro stanno riflettendo su quale potrà essere il loro futuro… senza svelarvi troppo.

Quale è la cosa che preferisci del recitare, fare l’attrice… calarsi nei panni di un nuovo personaggio?

Amo raccontare storie. L’ho sempre amato. Un tempo danzavo. E quello era un modo di raccontare la storia della musica. Dopo mi sono dedicata al teatro. E poi ho frequentato la scuola di cinema per studiare come raccontare una storia tecnicamente da dietro la telecamera. Amo la televisione perché raccontiamo storie ogni settimana. E indossi i panni di un personaggio per più di una sola settimana. Per me, personalmente, recitare è stato un modo davvero importante per esprimere me stessa. Amo esplorare le emozioni. Amo lavorare con altri attori. Mi entusiasma. Gli esseri umani sono affascinanti. La mia mamma mi disse che quando ero piccola mi piaceva andare in posti dove vi erano tante persone, e starmene semplicemente seduta lì, a guardare le persone. E dopo le avrei imitate.

Chi ti ha ispirato maggiormente durante la tua crescita?

Lucille Ball e Gilda Radner. Continuavo a imitare loro due. Quello fu l’inizio. Ricordo di aver visto Lily Tomlin in uno spettacolo e fu in quel momento che sentii di appartenere a quel mondo.

Un’ultima domanda. Quali sono i migliori consigli che hai ricevuto sulla vita, o il vivere, o il crescere bene?

Forse… non prendere le cose troppo sul serio. È questo il consiglio che mi è stato ripetutamente dato e che qualche volta risulta essere il più difficile da ricordare. Sai, la maggior parte delle persone fanno le proprie cose e le loro azioni non sono un riflesso nei tuoi confronti. E se sei una persona sensibile, finisce che assorbi quella energia e che tu reagisca ad essa. Ma la realtà è… che non si tratta di te. Finché camminiamo per la strada che ci è propria, facendo il meglio che possiamo e cercando di essere i migliori noi stessi possibile, davvero non dobbiamo preoccuparci delle scelte che fanno le altre persone. Non puoi prenderle sul serio. E per quanto riguarda il crescere bene, penso sempre… fai qualcosa che ami fare, una passione, qualsiasi essa sia, e fai sì che questa cosa susciti in te l’entusiasmo e la gioia di avere una passione. È importante avere qualcosa, specialmente in questa epoca di selfie e social media; le perone sono sempre di più da sole e non creano veri legami. Quindi… trova quella passione.

Traduzione libera

Fonte www.examiner.com


Intervista AJC.com – 03/06/2016

Sasha Alexander (Maura Isles) dice addio a Rizzoli & Isles

3 giugno 2016

Di Rodney Ho / rho@ajc.com

Sei anni fa la rete TNT provò a lanciare una serie allo stesso tempo convenzionale e non convenzionale. Sulla carta, un poliziesco chiamato “Rizzoli & Isles” ambientato a Boston e centrato su un poliziotto irascibile ed un medico legale brillante sembrava banale. Ma in questo caso la differenza era nel genere: i due personaggi principali erano donne.

Per di più, la scrittura era frizzante e lo humor tagliente. Divenne subito un gran successo, fino ad essere lo show più popolare della TNT (la cui sede è ad Atlanta) in tutta la sua storia. La settima, nonché ultima stagione inizia lunedì (6 giugno) alle 9 p.m..

Nel corso delle prime quattro stagioni, l’ideatrice della serie Janet Tamaro ha reso la Jane Rizzoli di Angie Harmon e la Maura Isles di Sasha Alexander una coppia inusuale unita da un grande affetto. Erano le attuali “Cagney and Lacey”. Da quando Tamaro ha lasciato la serie, vi è stato un focus maggiore sui personaggi secondari e sulle storie di crimine, con un certo disappunto da parte di molti fan.

Con Alexander abbiamo parlato dei punti di forza dello show, del perché esso si stia avviando a una conclusione e di come secondo lei ci debba essere una maggiore interazione tra le due protagoniste ora che siamo giunti alla settima, nonché ultima, stagione.

Intw AJC.com“RIZZOLI & ISLES” “Two Shots: Moved Forward” / Ep 701 TNT Ph: Doug Hyun

A inizio anno hai vinto il premio “People’s Choice” come attrice via cavo preferita. È stata una sorpresa?

Sì. É stata davvero una bella sorpresa. Ritengo sia un bel premio perché sono proprio i fan e le persone a votarti. Abbiamo sempre avuto una grande fan base. Nel tempo i nostri fan sono diventati sempre più numerosi e rimasti fedeli. Sono stati un vero faro per noi nel corso di tutti questi anni.

Quando la TNT annunciò la fine dello show, siete rimasti sorpresi?

Non fui poi così sorpresa. Il rinnovo dei nostri contratti prevedeva un aumento retributivo. Diventa una questione di rinegoziazione. La rete aveva intrapreso una strada diversa. Noi eravamo parte di un vecchio regime. C’è un nuovo regime che punta a fare cose diverse. Farci proseguire sarebbe stato costoso. Si tratta di politica. L’avere potuto fare addirittura sette stagioni e poter giungere a una conclusione è un gran risultato.

Pensi che sia il momento giusto per chiudere la serie?

Ho amato moltissimo interpretare la Dr.ssa Maura Isles. Posso davvero dire che in sette anni non vi è mai stato un giorno in cui mi sia annoiata ad interpretarla. Non è stato mai noioso interpretarla. Ha una personalità solare ed è curiosa e appassionata e divertente. Questo ruolo mi ha sempre fatto divertire. Mi mancherà interpretarla. Abbiamo avuto sette stagioni per esplorare così tante cose e, da un punto di vista creativo, ora mi sento pronta ad andare avanti.

Come è maturato il personaggio di Maura nel corso delle sette stagioni?

Quando abbiamo incontrato Maura per la prima volta, ci ha ricordato un po’ la sindrome di Asperger. Era strana dal punto di vista sociale. Penso ci sia voluto un po’ di tempo per plasmare il suo rapporto con Jane e gli altri personaggi. In un certo senso è maturata. Credo che abbia vissuto situazioni molto intense con la sua famiglia e quando Jane ha sparato al padre. E questo ha cambiato il tono del suo carattere. Si è indurita. È diventata un po’ impassibile. Il suo spirito gioioso e solare è stato smorzato ma allo stesso tempo abbiamo potuto conoscerla sotto altri aspetti e in maniera più profonda. Penso sempre che Maura sia bizzarra. Ma ora Maura non è solo il lato comico ma possiamo vederla come un essere umano a tutto tondo, completo.

Quale è stata per te la chiave del successo della serie che vi ha portato fino a questa stagione?

Jane a Maura. È questa la formula vincente. Raramente abbiamo visto due donne al comando che vanno d’accordo e che si sostengono l’una con l’altra. Siamo amiche. Penso che le persone abbiano a cuore questo rapporto. È positivo vedere delle donne in questo scuro mondo di criminalità esplorare la loro vita privata e risolvere crimini allo stesso tempo. All’infuori del caso della settimana, la serie ha dei toni molto flessibili. Vi sono parecchi momenti di comicità che tocca tutti universalmente. Infine, penso che la chimica tra Jane e Maura e tutto il cast trasmetta l’idea di una piccola famiglia.

Alcuni fan hanno detto che nelle ultime stagioni non percepiscono più quella chimica tra Jane e Maura, che non sono più così vicine. Hai letto i commenti sui social media?

Sì. È una cosa degli ultimi tre anni. Si è trattato di una decisione creativa. Non voglio sembrare controversa, si è trattato di una decisione creativa volta ad esplorare maggiormente il mondo poliziesco. Il punto non era sul nostro rapporto. Durante le prime quattro stagioni eravamo sotto la guida di Janet Tamaro. Abbiamo poi cambiato con l’arrivo di Jan Nash. Quindi una nuova sensibilità. Janet era molto interessata alle dinamiche tra donne. Lo si evince dalle cose che ha scritto sul rapporto tra madre e figlia, tra Jane e Maura. Jan era più per l’aspetto poliziesco. Non penso che Jan non abbia avuto attenzione per le donne. Credo invece che in sette anni abbiamo avuto modo di fare tante cose divertenti. Non si può continuare a fare sempre le stesse cose con le ragazze. Ce ne si deve staccare. Alcuni episodi hanno riguardato più Jane, altri più Maura. E aggiungo, anche facendo quanto appena detto, che Jan è stata in grado di elevare i ruoli per il resto del cast. Non avendo Jane e Maura sempre insieme, si ha l’opportunità di farle interagire con altre persone. Ma amo vedere Jane e Maura. Per me questo è sempre stato il punto centrale.

Ci puoi dire qualcosa su come andrà a finire la settima stagione?

Non voglio rivelare nulla. Ritengo proprio che Jane e Maura siano cresciute. Stanno pensando al loro futuro. Ne hanno passate molte. Jane ha vissuto situazioni molto pericolose. Non so cosa ciò possa avere fatto a lei e alla sua famiglia… entrambe le donne sono state sfortunate in amore. Non è mai stato una loro priorità. Entrambe sono donne lavoratrici indipendenti. Qualcosa accadrà a Maura parlando in termini di salute. Si vedrà costretta a valutare il suo futuro… Spero che alla fine avremo modo di vedere che questi personaggi rimarranno legati qualsiasi strada essi intraprenderanno.

Mi è giunta voce che vestirai i panni di regista per la prima volta nell’episodio 10 [della settima stagione].

Confermo! Si tratta del mio primo episodio. Sta andando benissimo. Non mi divertivo così tanto dai tempi della scuola di cinema! Al momento sto collaborando con tutto il team, ho avuto modo di esprimere il mio punto di vista, di lavorare con questi attori favolosi… è davvero molto divertente. È da due settimane che ho il sorriso stampato sulle labbra. Spero di ottenere buone performance da parte di tutti i personaggi rilevanti nel complesso dell’episodio e di raccontare una buona storia. E naturalmente rientrare nel budget e finire per tempo! Per il momento, tutto bene.

Che cosa hai imparato di più su te stessa interpretando Maura?

Che è ok essere diversi. È ok metter in mostra le proprie capacità. Tutti noi ci muoviamo su frequenze diverse. E non vi è nulla di sbagliato in questo. Non esiste un solo modo di fare le cose. Mi piace il fatto che Maura sia un personaggio sopra le righe. È del tutto a proprio agio con il suo modo così particolare di vedere le cose. Alcune delle mie scene preferite della serie sono state proprio quelle in cui Maura sciorina qualche improbabile lessico e fa strane analisi e Jane la guarda con la faccia di chi non ha proprio idea di cosa lei stia dicendo. “Non possiamo semplicemente prenderci un gelato?” Questi momenti tra Jane e Maura sono stati tra i più divertenti da girare.

Hai avuto modo di ritagliarti il tempo per recitare in “Shameless” nei panni di una professoressa lussuriosa. Come è stata questa esperienza a confronto con “Rizzoli”?

Ho preso parte a due stagioni. Nell’ultima ho fatto sei episodi. È una serie fantastica. Sono grata per avere avuto l’opportunità di lavorarvi. La Warner Bros mi ha permesso di farlo. È un mondo totalmente diverso. Quando interpreti un personaggio in un certo senso ben “circoscritto” come Maura per lungo tempo, fa bene togliersi di dosso – letteralmente – quei panni per un po’ ed essere una persona completamente diversa. Quello di “Shameless” è un personaggio molto più crudo e provocatorio. È provocante. E calarsi in quei panni non è stato affatto semplice. Devi liberarti di qualsiasi nozione preconcetta su tutto. Le riprese hanno ritmi più veloci, c’è più pazzia. Sono selvaggi, emotivi e fuori di testa. Ho amato tutto di questa esperienza. È stata un dono perfetto.

I fan di “Rizzoli & Isles” hanno dato di matto?

È buffo. Non ero certa mi avrebbero accettato in questo ruolo… penso che alcune persone siano rimaste scioccate.. ma una volta visto il percorso del mio personaggio, la maggior parte dei fan ha compreso la mia decisione creativa di provare questo ruolo diverso. Hanno approvato la mia scelta. Spero di avere portato qualche nuovo fan a “Shameless”!

 

Traduzione libera

Fonte  radiotvtalk.blog.ajc.com

 


Intervista The Hollywood Reporter – 21/03/2016

Il debutto alla regia di Sasha Alexander, star di “Rizzoli & Isles”, durante l’ultima stagione “dolceamara” della serie (Esclusivo)

21/03/2016 – 9:00 am PDT

Di Kate Stanhope

“Avremo la possibilità di fare un sacco di cose che ho sempre desiderato fare, ma per le quali finora non vi è stata occasione,” svela l’attrice a THR parlando dell’ultima stagione della serie drama della TNT.

Sasha Alexander sta per depennare un importante punto della sua lista di cose fare con la settima e ultima stagione di Rizzoli & Isles, presto sugli schermi. The Hollywood Reporter rivela in esclusiva che l’attrice farà il suo debutto alla regia con il 10° episodio dell’ultima stagione (che avrà 13 episodi) della serie drama della TNT.

“Non mi sento intimorita. Mi sento eccitata per la collaborazione,” dice Alexander a THR. “Sento di avere davvero un bellissimo team su cui contare”.

Sebbene questa sia ufficialmente la sua prima volta sulla sedia da regista, in realtà non è cosa nuova per l’attrice, laureatasi in produzione cinematografica alla USC School of Cinematics Arts (Ndt *). In attesa di girare l’episodio, Alexander ha parlato con THR del perché fosse arrivato il momento giusto per mettersi dietro la cinepresa, della “politica della rete” alla base della decisione di concludere questa serie di successo e del “giusto commiato” in serbo per i fan.

All’università hai studiato per diventare regista. Come mai hai aspettato così tanto prima di dirigere? Perché è proprio ora il momento giusto?

È una buona domanda. Prima di andare a scuola di cinema, recitavo. Semplicemente me ne appassionai e iniziai ad amare recitare. Riguardo al dirigere, credo che pensassi che tutti i registi che davvero ammiravo fossero maturi. (Risata.) E sentivo come se volessi davvero saperne di più non solo della vita, ma anche vivere l’esperienza di essere sul set, lavorare con tutta la squadra; e lavorare in una serie televisiva per così tanto tempo ti consente di apprendere tutto ciò. È sempre stato qualcosa di cui ho parlato ma senza mai andare fino in fondo. Sul set di R&I, è da qualche anno che ne parliamo.

Ma in passato, Lesli Linka Glatter fu una delle prime registe donna con cui lavorai e Lesli mi sussurrava sempre all’orecchio “Dovresti proprio farlo. Dovresti proprio farlo.” La ammiravo così tanto. Credo proprio fosse solo una questione di tempismo e maturità. È davvero difficile quando reciti in una serie… essenzialmente ti devono tagliare fuori da quell’episodio per consentirti di dirigerlo. Ci vogliono sei settimane di lavoro e se ogni giorno tu sei davanti la cinepresa, bisogna necessariamente muoversi in maniera diversa per riuscirci.

Dato che è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che hai diretto, c’è qualcosa che stai ripassando prima di passare dietro la telecamera?

No, ma sono sposata con un regista, quindi il solo fatto di stare con lui ogni notte seduti nel nostro letto a guardare film e la televisione mi tiene allenata. (Risata.) O per lo meno mi ha aiutato a guardare le cose in quell’ottica e a soffermarmi sulle scene. Ma credo che quello che devo veramente rispolverare siano tutti gli aspetti tecnici della cinepresa. Oggigiorno si lavora con cineprese nuove, diverse da quelle che utilizzavo quando studiavo. Quindi dovrò sicuramente affidarmi ai miei cameraman affinché mi insegnino man mano che procediamo. In televisione, ovviamente, non riparti da zero in ogni episodio; vi è un certo stile a cui bisogna attenersi, quindi – da questo punto di vista – non posso allontanarmi dalle linee guida della serie.

Qual è il consiglio più importante che ti ha dato tuo marito o Lesli per dirigere l’episodio?

Il consiglio di Lesli riguarda in primis la preparazione e guardare ciascun episodio individualmente in termini della storia che stai raccontando. Dopodiché esaminarlo attentamente e trovare delle riprese che non sono mai state fatte prima e particolari e modi interessanti di riprendere i personaggi. Da attrice, sono entusiasta di potere scoprire nuovi modi di riprendere i miei colleghi che non ho mai visto prima o che avrei voluto vedere. Ciascuno di noi ha una propria visione delle cose.

Tu e Lesli come siete diventate così intime? Quanta influenza credi lei possa avere ora sul tuo modo di dirigere?

Semplicemente si creò un legame tra noi quando mi diresse. Il suo spirito e la sua energia e il modo in cui lavorava con gli attori era qualcosa di molto familiare per me e ho da subito sentito che ci trovavamo. Lavorammo insieme nella serie di John Wells chiamata Presidio Med quando ero ventenne e ci siamo sempre tenute in contatto. Sapevo che un giorno, quando mi sarei messa a dirigere, lei sarebbe stata la prima che avrei chiamato per dirle “OK, di cosa possiamo parlare? Cosa devo sapere?”

Da attrice in tv, posso dire che una delle cose che le persone non si rendono conto che la personalità e l’energia del regista è come vitale per quello che stiamo facendo. I registi arrivano su set a metà di una stagione quando tutti sono stanchi, e se sono loro sono stanchi, le molecole in una stanza non cambiano. Ma se loro sono pieni di idee e di energia e di modi innovativi di guardare le cose che noi potremmo non aver visto, sono proprio loro, i registi, a rendere l’intera esperienza diversa per noi. Per me Lesli è una di quelle persone che fa proprio questo. È il tipo di persona per la quale pensai “Se mai dirigerò, voglio farlo come lo fa lei.”

Ora che state girando l’ultima stagione, com’è ritrovarsi a filmare questi ultimi episodi e prepararsi a dire addio alla serie?

La cosa bella della televisione è che sì, è triste che una serie arrivi alla fine, ma allo stesso tempo è bello perché continua a vivere. Ora siamo in syndication (Ndt: **), quindi la serie continuerà ad essere trasmessa ed essere vista da sempre più persone negli anni a venire. E questo ti fa avvicinare sempre di più alla gente. Stessa cosa è avvenuta per altre serie a cui ho preso parte, da Dawson’s Creek a NCIS ed altre che davvero continuano a vivere nello zeitgeist della televisione; e penso che R&I sia una di queste. Le serie con cui sono cresciuta – come Cagney and Lacey e Three’s Company (Ndt: in Italia Tre cuori in affitto) – furono davvero una parte importante della mia crescita e penso che Rizzoli & Isles sia stata tale per un sacco di persone che hanno iniziato a seguirci e che sono rimaste con noi. Siamo stati davvero fortunati ad andare in onda per così lungo tempo e per questo ne sono molto grata. Penso che qualsiasi cosa che stia per finire porti sempre della tristezza ma, al contempo, rappresenta l’inizio di qualcosa di nuovo. È sempre un momento dolceamaro.

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Parlando dei fan, la serie continua a fare ottimi ascolti. Quando avete saputo che questa sarebbe stata l’ultima stagione? Fu una sorpresa?

Lo sospettavamo ma non ce lo avevano comunicato ufficialmente. I nostri contratti duravano fino a quest’anno. Ci sono stati dei cambiamenti alla TNT riguardo a come stanno brandizzando la nuova rete e la strada da seguire. È così difficile dire, specialmente di questi tempi, dove le serie passano ad altre reti e via dicendo. Lo annunciarono. Lo resero pubblico. Noi non lo sapevamo ufficialmente e dopo lo annunciarono e questo è un po’ il modo in cui vanno le cose, no? Penso che in televisione qualche volta non si sappia nemmeno se ci sarà un’altra stagione e ciò ha così tanto a che fare con la politica della rete ed altro ancora, in alcuni casi molto di più che la serie in sé.

Saresti stata disponibile a fare a più stagioni se la serie fosse stata presa da un’altra rete? Come tu stessa hai detto, è una cosa che oggigiorno avviene sempre più frequentemente.

Non lo so. Dipenderebbe sicuramente dall’accordo e se la cosa avesse senso. Ho anche recitato nelle ultime due stagioni di Shameless, ho intenzione di interpretare ruoli diversi; ma ciò non significa che avrei detto no. Credo dipenderebbe fondamentalmente dalla situazione dato che in alcuni casi una serie è passata ad un’altra rete ma hanno anche trasferito il set a Vancouver; quindi non è detto che la serie semplicemente continui senza nessun cambiamento. Questo è stato un lavoro assolutamente eccezionale perché si trova a L.A. e ho dei figli e quindi è stato per me l’ideale; ma la cosa interessante è anche che cominci facendo un pilot e poi hai un ingaggio per sei anni o sette anni della tua vita, e non ci sono molti lavori come questo. Persino nell’esercito, ogni due anni ti fanno cambiare caserma. (Risata.) Andare in onda per ben sette anni è così raro e penso che bisogna apprezzare il momento finché dura e capire quando è giunto il momento di andare avanti. … Per lo meno stiamo concludendo ancora sulla cresta dell’onda. È davvero un peccato quando si vedono delle serie che sono in onda da così tanto tempo da darti l’impressione che abbiano ormai esaurito ogni possibile storia da raccontare, e ritengo che questo a noi non sia successo.

Hai notato finora delle differenze nel tono in questa ultima stagione? Vi è più serializzazione o ci sono altre differenze rispetto agli episodi passati?

Penso che Jan Nash [la showrunner] stia fondamentalmente approcciando questo ultimo anno con molto amore e gioia in termini di analisi di questi personaggi e di quello che il futuro riserva loro. Parlando della Dr.ssa Isles, posso dire in prima persona che guarda a: Qual è la cosa che la identifica? Cosa accadrebbe se quella cosa le fosse portata via? Che persona sarebbe? In che fase della vita si ritroverebbe? Quando la serie sarà giunta alla fine, credo tutto verrà ricondotto alla relazione tra questi personaggi, tra Jane e Maura, e quale sarà la loro strada? Le esperienze che hanno vissuto, dove le porteranno? … in questa ultima stagione si cercherà di capire come queste due donne – che sono indipendenti, che non sono sposate e non hanno figli e che sono state molto dedite al lavoro – reagiranno a quello che il futuro riserva loro e come si sentono a riguardo.

Faremo un sacco di cose che ho sempre voluto fare durante la serie ma per le quali non vi è stata occasione. Cose come tirare di scherma, ho sempre pensato che Maura tirasse di scherma ma per qualche ragione non è mai accaduto.

L’ideatrice della serie, Janet Tamaro, ha lasciato il posto qualche stagione fa. Sai se ritornerà per aiutare a scrivere il finale?

Non lo so. Non ho sentito niente a riguardo.

Da quello che hai sentito finora riguardo la fine, pensi che i fan rimarranno contenti di come le cose andranno a finire per le due protagoniste?

Non lo so. Spero di sì. Penso che la verità sia che ogni qualvolta in una serie si cambia il direttore creativo, la serie stessa cambia. Janet fece un certo tipo di show per quattro anni e Jan ha poi continuato, ma la serie ovviamente si evolve e si evolve anche con il passare del tempo. Sono certa che Jan andrà sicuramente a fondo e darà ai fan quello che ritengo sarebbe il giusto commiato da queste donne. Non ho ancora ricevuto nessuno script, quindi non posso dirlo con certezza ma penso sarà così. … penso che esaminerà a fondo questa ultima stagione e che, con la sua grande umanità, realizzerà ciò che ritiene essere la giusta strada per Jane e Maura.

Dopo un’esperienza in una serie di lunga durata, sapresti dirmi che tipo di ruolo vorresti fare? O cosa non vorresti fare? Come ci si sente a prepararsi per qualcosa di nuovo?

Le cose [ora] sono completamente cambiate rispetto a quando iniziai a fare i primi passi in questo lavoro e alla strada che volevo percorrere. Voglio lavorare con persone davvero brillanti, con le quali raccontare storie che sono per me brillanti e interessanti e provocatorie e diverse. Proprio ora la televisione ci offre una magnifica opportunità di essere innovativi. … Amo la commedia. Sarebbe per me un sogno recitare in una serie come Veep o qualcosa di simile, che reputo brillante e molto divertente e alla cui guida vi è un grande personaggio femminile. Sto sviluppando alcuni progetti che comporterebbero la loro stessa produzione. Ci sto lavorando.

Rizzoli & Isles torna con l’ultima stagione prossimamente quest’anno.

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NOTE:

(*) University of Southern California – School of Cinematic Arts Tra le più longeve università di cinema, sin dalla nascita ha accostato ad una didattica di alto livello la possibilità di fare stage sul campo grazie alla stretta collaborazione con alcuni tra i migliori registi del panorama cinematografico mondiale. Non a caso il “The Princeton Review” ha nominato la scuola di cinema come la più prestigiosa al mondo.

(**) Il termine syndication (in italiano “sindacazione” o “consorzio”) indica, nella diffusione radiotelevisiva, la vendita dei diritti di trasmissione di programmi radio e televisivi a singole emittenti televisive locali, senza passare attraverso una rete di emittenti televisive nazionali. Negli Stati Uniti, con tale termine si intende generalmente la vendita di una serie televisiva trasmessa in prima visione dai network nazionali (nel nostro caso la TNT) a consorzi di piccoli network locali affinché possano ritrasmetterla in replica.

 

Traduzione libera

Fonte  www.hollywoodreporter.com